Obiettivi del lifting al viso: Il candidato ideale per un lifting facciale
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La Rinoplastica è l’intervento chirurgico finalizzato a recuperare l’armonia complessiva del volto.
Il naso, infatti, è la parte più importante dal punto di vista estetico della porzione centrale del volto. L’armonia della forma e del volume, in termini di proporzione, rappresentano un punto di forza di qualsiasi persona. Con l’intervento di rinoplastica è possibile correggere un naso e dargli una forma in armonia con il proprio viso.
La complessità del volto viene immaginata con un naso ben rappresentato sia nella letteratura che nell’immaginario collettivo. Avere un naso non proporzionato è molte volte fonte di disagio. Non esiste un naso che possa essere ideale per la maggioranza delle persone ma esiste il naso che rappresenta una fonte assoluta di armonia per il singolo volto. Nasi importanti sono adatti a volti “grandi” dove invece un naso piccolo sarebbe inadatto. La capacità quindi del Chirurgo esperto è quella di rappresentare già nel preoperatorio come cambia il viso con la rinoplastica, facendosi aiutare anche da computer grazie ai quali è possibile il fotoritocco, indicando la forma più adatta per quel volto.
Il naso deve essere considerato come una struttura tridimensionale dove esiste una componente cartilaginea, ossea, mucosa e cutanea esterna. Ognuna di tali componenti deve essere affrontata e trattata adeguatamente. Sia per quanto riguardala fisionomia e quindi l’estetica, che per quanto attiene all’aspetto funzionale. Il naso è una struttura “nobile” dell’organismo in quanto consente di filtrare l’aria, pulirla, riscaldarla e modulare il volume di entrata. Insomma gestisce in buona parte il nostro benessere influenzandone la capacità respiratoria e quindi in ultima analisi anche la nostra socialità e possibilità di svolgere con soddisfazione una attività sportiva intensa.
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Due sono essenzialmente le tecniche chirurgiche che sono utilizzate per un intervento chirurgico al naso:
Con la tecnica “Chiusa” non è prevista una incisione chirurgica esterna e dove si accede alle strutture ossee e cartilaginee da rimodellare soltanto dall’interno del naso. Esistono, ovviamente, varianti che prevedono una incisione lungo il margine interno delle ali del naso, altre più in profondità, ma di base ciò che conta è che le incisioni sono tutte nascoste.
La tecnica “Open” prevede una incisione sulla columella con lo scopo poi di scollare tutto il dorso del naso e rimodellarne le strutture interne direttamente. La differenza quindi è sulla filosofia dell’approccio chirurgico, poiché in realtà un chirurgo esperto di chirurgia del naso è in grado di utilizzare le due tecniche a seconda del caso specifico, ottenendo gli stessi risultati ottimali. La tecnica aperta può essere preferibile per casi clinici da rioperare, così che sia possibile esattamente utilizzare innesti cartilaginei in determinate aree, collocare dei punti di sutura in modo assolutamente preciso.
Nei casi primari è forse più conveniente un approccio senza cicatrici esterne, che possono sempre essere fonte di seccature considerando la soggettività dell’esito cicatriziale. Importante sottolineare, comunque, che in tutti e due gli interventi è possibile trattare anche l’aspetto funzionale.
Durante la rinoplastica estetica normalmente si tratta il dorso, sia nella componente cartilaginea che ossea. Il rimodellamento si può realizzare con una raspa o con un piccolo scalpello che porta via il tessuto osseo e cartilagineo in eccesso. L’altezza del dorso che residua è quella che è stata normalmente concordata prima dell’intervento con il Paziente. Successivamente, utilizzando normalmente una forbice, si rimuovono le porzioni esuberanti di cartilagine alare e si accorcia il setto nasale anteriore. Si tratta in genere anche il muscolo depressore del setto che, quando molto pronunciato, determina una specie di sollevamento del labbro, rendendolo eccessivamente corto.
Al termine dell’intervento si riposizionano le ossa laterali della parete nasale e se in eccesso, dopo questa ultima manovra, si accorciano anche le basi delle ali del naso. Al di la della progressione dell’intervento, che in alcuni casi non avviene con tale sequenza dipendendo dalla scuola del Chirurgo operatore, esiste una regola che va rispettata sempre e che si riporta a canoni estetici che in parte fanno capo anche a Leonardo da Vinci. Tutto ciò sempre con il fine ultimo di ottenere una armonia complessiva del naso ed un equilibrio di proporzioni. Il naso, infatti, deve essere sempre rapportato alle caratteristiche del volto e mai essere “imposto” al volto. Nulla di più inappropriato vedere volti differenti con la stessa tipologia di estetica del naso.
Il naso è stato posto dalla natura sul nostro volto con uno scopo ben preciso, che è quello di consentirci di utilizzare al meglio l’aria che respiriamo. Interessante notare che, in tutti i climi ed ambienti che ci troviamo ad affrontare la capacità di respirare si mantiene preservata. Cio è proprio garantito dalle caratteristiche funzionali delle varie strutture che compongono il naso nel suo insieme. Filtrare l’aria riducendone le particelle di polvere, riscaldarla, umidificarla sono alcune delle funzioni che meccanisti valvolari presenti normalmente all’interno del naso sono in grado di garantire. Gli stessi turbinati, strutture ossee rivestite da un particolare tipo di mucosa, hanno una importante funzione di filtraggio e di riduzione del passaggio dell’aria, in caso di una deviazione del setto che faciliterebbe il passaggio in eccesso di area dal lato non deviato, danneggiandone la mucosa. Insomma, esiste una propria capacità di azione da parte delle strutture funzionali del naso che ne preservano l’integrità e la funzione.
Proprio per questo per il Chirurgo accorto è utile valutare attentamente la capacità del paziente di respirare correttamente, la elasticità dei tessuti e delle cartilagini e programmare durante l’intervento chirurgico quelle misure tecniche utili non solo a preservare la corretta dinamica respiratoria, ma addirittura incrementandola. L’intervento chirurgico di rinoplastica funzionale si può eseguire anche in associazione ad una rinoplastica estetica, considerando che che si possono utilizzare le stesse incisioni per ottenere sia un rimodellamento estetico che la correzione funzionale del naso.
Molte volte si pensa di potere ottenere risultati estetici senza ricorrere a tecniche particolarmente aggressive e addirittura senza ricorrere alla chirurgia. In alcuni casi questo obiettivo è raggiungibile attraverso il trattamento di Rinofiller una rinoplastica non chirurgica, all’acido ialuronico che inseriti nel sottocute, appoggiandosi alla parete ossea o cartilaginea del naso ne incrementano lo spessore. Danno in tal modo l’idea che ci sia una uniformità del profilo del dorso, per esempio, o che il setto nasale sia posizionato correttamente al centro. I risultati di una rinoplastica non chirurgica in genere sono soddisfacenti, posto però che l’indicazione sia quella giusta e non si voglia ottenere un risultato non raggiungibile se non attraverso una rinoplastica chirurgica. Anche il laser può essere utilizzato per assottigliare una cute troppo spessa del dorso nasale, come per esempio nel caso del rinofima.
Una preoccupazione che davvero agita i Pazienti che desiderano sottoporsi ad una rinosettoplastica, è rappresentata dalla paura di dovere subire i tamponi nasali. Esistono numerosi racconti che si tramandano da Paziente a Paziente proprio su tale tema. Bisogna, quindi, subito chiarire che con le nuove tecniche più “gentili” e meno demolitive, la necessità di utilizzare tamponi nasali per evitare gravi sanguinamenti è praticamente scomparsa. Il setto scollato con delicatezza, rimossa e rimodellata la parete del setto nasale deviata, e chiusa con punti di sutura la mucosa, garantisce una perfetta tenuta e pressoché assenza di pericolo di sanguinamento postoperatorio. Lo stesso utilizzo di metodiche poco aggressive a carico dei turbinati (radiofrequenza per esempio) offre una modestissima possibilità di sanguinamento e tale da necessitare utilizzo di tamponi.
L’anestesia nel caso di un trattamento chirurgico completo del setto e della piramide nasale deve essere generale. Cio perché attraverso l’anestesia generale, l’Anestesista è sempre in grado di gestire le vie respiratorie ed anche nel caso che ci sia un certo sanguinamento durante le varie fasi dell’intervento chirurgico, non ci sarà alcun problema. Questo perché le vie respiratore saranno sempre preservate dal tubo endotracheale e controllate dal Collega anestesista. Rimodellamenti più limitati quali dorso cartilagineo, punta, porzione anteriore del setto, potranno invece essere effettuati utilizzando una anestesia locae associata ad sedazione.
Non esistono rischi specifici collegati all’intervento chirurgico di rinoplastica. Esistono, però, delle controindicazioni all’intervento che sono di natura clinica, quali ad esempio:
La chirurgia del naso, infatti, non è adatta a tutti. A volte si presentano negli studi di chirurgia plastica pazienti con foto di attori ed attrici e pretendono di ottenere lo stesso profilo o la stessa punta. Questi pazienti sono molto delicati da trattare perché difficilmente potranno ritenersi soddisfatti. In questi casi conviene effettuare una visita pre-operatoria per prepararsi alla rinoplastica nel corso della quale il Chirugo effettuerà anche la valutazione preoperatoria psicologica, per essere certi che il desiderio di operarsi del paziente sia “sano” e non patologico.
I costi sono in relazione al tipo di intervento chirurgico: se estetico e funzionale, ovviamente, il costo di una rinoplastica sarà maggiore rispetto ad una rinoplastica funzionale.
Variabili poi sono i costi della sala operatoria poiché se la durata dell’intervento è maggiore, il costo complessivo della rinoplastica sarà maggiore.
La chirurgia estetica non è, ovviamente, una chirurgia che è possibile effettuare in ambiente ospedaliero. La chirurgia del setto, dei turbinati e quella funzionale invece è realizzabile in regime di convenzione è mutuabile).
Per chi quindi desidera associare i due tipi di interventi la soluzione privata è quella da seguire.
Dipende dalla maturità fisica raggiunta. Già a 16 anni è teoricamente possibile operare un ragazzo maturo. Tuttavia, è importante sottolineare come al di la del fatto che ogni intervento chirurgico debba essere personalizzato, è necessario anche tenere presente, da parte del chirurgo, l’età del Paziente. Giustamente, un giovane che si sottopone ad un intervento chirurgico di rimodellamento del naso ha delle aspettative diverse: se anche tutti gli amici e compagni di università o di lavoro si accorgono che si è operato, “ben-venga”!
Diverso, invece, per una Signora che desidera migliorare, ma non vuole assolutamente che si sappia in giro. In questo caso è necessario che il chirurgo sia anche psicologo e si renda disponibile anche ad affrontare apertamente questo tema per offrire il massimo confort al Paziente e la massima garanzia che con una rinoplastica si otterrà un miglioramento “soft” ma concreto!
Oggigiorno si parla molto della possibilità di utilizzare filler per ottenere un miglioramento estetico del naso. Ben venga questa possibilità ma chiarendo alcuni elementi:
il filler è un prodotto momentaneo che va ripetuto a distanza di alcuni mesi. Pur avendosi un certo stimolo di collegane proprio dal filler il risultato però tende a regredire. Si può certamente ripetere, è una tecnica che si realizza in pochi minuti allo studio senza necessità di alcuna anestesia e che ha un costo molto contenuto.
Attenzione però a non lasciarsi “irretire” dalla possibilità di utilizzare filler permanenti, silicone, metacrilato o altro simile. Prodotti in parte vietati ma in tutti i casi non indicati proprio per il rischio di effetti collaterali. (infezione, reazione locale, indurimento etc) che sarebbero fonte di grande pentimento e disagio per chi si facesse convincere al loro utilizzo .
E’ possibile effettuare nella stessa occasione, i seguenti interventi:
In molti casi è possibile effettuare interventi chirurgici combinati. Il vantaggio è sia in termini di costi, risparmiando il costo della sala operatoria e del ricovero per esempio, sia in termini di risultati estetici che saranno più evidenti.
Ad esempio, per persone il cui sogno è quello di ottenere un effettivo ringiovanimento del volto e che presentano un marcato rilassamento delle palpebre, abbinare la rinoplastica alla blefaroplastica rappresenta una opportunità importante.
In certi casi, invece, è possibile associare anche un intervento al seno, di aumento (mastoplastica additiva) o riduzione (mastopessi). Il tempo operatorio aumenta ma si ottiene con un unico intervento chirurgico un risultato complessivo molto gratificante.
Praticamente è sempre possibile associare due interventi chirurgici, l’importante è che il chirurgo sia esperto della materia ed abbia una equipe affiatata che sappia lavorare efficacemente in aree differenti.
La rinoplastica è molto dolorosa?
Esistono farmaci che garantiscono un decorso postoperatorio privo di dolore. La chirurgia attuale poi è delicata e non fonte di particolare traumatismo e quindi dolore.
Esposizione al sole dopo rinoplastica?
Normalmente è possibile esporsi al sole a partire da un mese dall’intervento chirurgico.
Si può fare attività fisica dopo una rinoplastica?
Una attività sportiva intensa si può riprendere dopo 20 giorni. Per quanto riguarda il jogging, però, già dopo 10 giorni si può riprendere un allenamento soft. Per una corsa più intensa conviene attendere almeno 20 giorni.
Per la piscina bisogna attendere almeno 30 giorni.
Urto al naso dopo rinoplastica?
Per il primo mese è assolutamente necessario evitare dei traumi importanti sia per il dolore che se ne riceve sia per evitare che i tessuti sottoposti da poco tempo ad intervento chirurgico possano subire una deviazione.
Emocromo completo, Azotemia, Creatinina, Glicemia,Transaminasi,Y-GT,Na, K, P.T., P.T.T., Fibrinogeno oltre ad un Elettrocardiogramma. (tutte le analisi e E.C.G. hanno una durata media di 4-5 mesi) In alcuni casi sono necessarie delle indagini radiografiche del naso e/o la T.A.C.
Possibilità di ottenere la forma del naso desiderata. Possibilità di abbinare alla chirurgia estetica anche un intervento funzionale per migliorare la respirazione.
In alcuni casi è possibile che il risultato ottenuto non sia completamente soddisfacente per la presenza di alcune imperfezioni, dipendenti anche dalla soggettiva rispondenza dei tessuti al trauma chirurgico (per esempio un callo osseo in eccesso), richiedendo un intervento di “ritocco”. Tale intervento, abitualmente eseguibile utilizzando anestesia locale ed in regime ambulatoriale, non è indicativo di cattivo risultato, ma di legittimo desiderio, da parte del paziente e del chirurgo, di ottenere un risultato “perfetto”.
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