Decidere un intervento chirurgico
Una delle fasi più delicate per il paziente è la preparazione all’intervento,…
L’intervento di mastoplastica di riduzione consiste nella riduzione del volume del seno e nel suo rimodellamento. Tale intervento determina spesso un notevole cambiamento nella vita di una donna.
Un seno grande, pesante e sceso, può causare dolori ed incurvamento delle spalle. Lo stress psicologico, inoltre, può essere così gravoso da condizionare pesantemente la vita di relazione, provocando reazioni di fuga e di isolamento.
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La tecnica utilizzata dipende dalla forma del seno e dal volume che si desidera ottenere in modo da determinare parallelamente un aspetto naturale e piacevole (in questo articolo abbiamo spiegato quali sono le dimensioni ideali del seno di una donna).
Per volumi elevati da asportare si da preferenza alla Tecnica di Pitanguy che lascia una cicatrice a “T” invertita detta anche “ad ancora”, localizzata intorno all’areola e da essa verticale sino al solco sottomammario, poi traversale lungo lo stesso solco.
Per riduzioni minori è possibile effettuare solo una lipoaspirazione o una tecnica peri-areolare, utilizzando quindi solo un taglio intorno alla areola.
La durata dell’intervento, effettuato con l’utilizzo di anestesia locale e sedazione, è variabile dalle 3 alle 4 ore e si può effettuare in regime di Day Hospital o con una notte di ricovero. Non si utilizzano drenaggi ed il giorno successivo all’intervento la paziente indosserà un reggiseno elasticizzato che dovrà portare per le successive 4 settimane. Deve essere evitato il sole per circa 1 mese. I punti di sutura collocati sono, in prevalenza, riassorbibili.
Nel caso in cui il volume del seno sia soddisfacente e la paziente desideri soltanto migliorarne la forma, perchè sceso, è possibile risolvere il problema attraverso un intervento di mastopessi. I concetti generali di questo tipo di intervento sono gli stessi della mastoplastica riduttiva. Differiscono per il fatto che nella mastopessi si elimina solo la pelle in eccesso, mentre nella riduzione si agisce anche sull’eccesso di ghiandola e di grasso.
Per quanto riguarda la tecnica chirurgica, in questo caso si da preferenza alla tecnica che utilizza un lembo inferiore ribaltato, in modo da garantire la pienezza del polo mammario superiore e la durata del risultato. L’incisione è più ridotta di quella classica di Pitanguy interessando solo per pochi centimetri la regione sottomammaria, ed il risultato estetico è simile a quello ottenibile utilizzando delle protesi mammarie. Per riduzioni minori è possibile effettuare la sola lipoaspirazione o una tecnica peri-areolare, utilizzando quindi solamente un taglio intorno all’areola.
Una tecnica di mastopessi utile anche nel caso di riduzione di piccoli volumi, come abitualmente capita in Italia, è quella che utilizza il cosiddetto lembo inferiore, mediante il quale è possibile trasferire il tessuto mammario sceso, e spostarlo in alto, fissandolo con dei punti di sutura al muscolo pettorale.
Tale tecnica da un risultato molto piacevole poichè da l’idea di aver riempito con una protesi la mammella (in realtà è come se ci fosse una protesi di proprio materiale mammario). Il risultato è definitivo e lascia come cicatrice una piccola “T” invertita.
Emocromo completo, Azotemia, Creatinina, Glicemia, Transaminasi, Y-GT,Na, K, P.T., P.T.T., Fibrinogeno oltre ad un Elettrocardiogramma. (Tutte le analisi e l’ E.C.G. hanno una durata media di 4-5 mesi).
Riduzione del peso e quindi del carico sulla colonna vertebrale. Risoluzione dei problemi connessi allo sfregamento della pelle nel solco sottomammario, che determina frequenti arrossamenti. Realizzazione del volume desiderato e di una forma esteticamente più piacevole. Con le tecniche indicate le pazienti potranno allattare e non si avrà normalmente alcuna riduzione della sensibilità.
Presenza di una cicatrice. Ad ogni taglio corrisponde sempre una cicatrice anche se eseguita con tecnica di chirurgia plastica.
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