La chirurgia del lifting del viso nota clinicamente come ritidectomia, è una procedura utilizzata per ridurre le rughe del viso e altri segni rivelatori dell’invecchiamento, con l’obiettivo di migliorarne l’aspetto generale e renderlo armonioso.
Il lifting in questi casi può aiutare a invertire sugli effetti dannosi del tempo, dello stress e dell’esposizione agli elementi inquinanti a cui il viso ogni giorno è esposto. Per eseguire questa procedura un chirurgo plastico facciale solleverà e stringerà i muscoli sottostanti del viso, per creare un aspetto estetico più piacevole e per riprendersi l’armonia che lo caratterizzava quando si era più giovani.
Un chirurgo plastico esperto eseguirà questa procedura con una straordinaria attenzione ai dettagli, in modo che i pazienti rimangano con cicatrici trascurabili e risultati belli e naturali. Oltre ai tradizionali lifting completi, esistono diverse altre varianti della procedura per affrontare aree specifiche del viso.
Molti chirurghi, infatti, utilizzano tecniche avanzate e minimamente invasive per ridurre al minimo disagi e tempi di inattività. Recenti studi in merito hanno rilevato che dopo un follow-up medio di 12,6 anni il 68,5% dei pazienti considerava il livello di miglioramento molto buono e – oltre le aspettative – un numero uguale riteneva che fossero stati eliminati 10 o più anni al proprio aspetto.
Quali sono i pazienti candidati ad un lifting facciale?
La chirurgia in termini di lifting facciale può essere un modo efficace per migliorare l’aspetto e aumentare la fiducia in se stessi, ma non è per tutti. Alcuni pazienti preferiscono, infatti, scegliere una procedura non invasiva, come ad esempio un peeling o una microdermoabrasione.
Altre persone, invece, i risultati migliori li vogliono ottenere con un intervento chirurgico di lifting facciale e con altre procedure come ad esempio con un lifting del collo o il sollevamento della fronte (noto anche come lifting della fronte).
I migliori candidati al lifting facciale hanno tra l’altro aspettative realistiche e sono disposti e in grado di seguire le istruzioni pre e post-operatorie fornite dai loro chirurghi plastici. Dopo una consulenza individuale, il medico può consigliare al paziente se è un buon candidato per un lifting o se è preferibile una procedura alternativa. I candidati ideali per un intervento di lifting facciale condividono alcuni tratti importanti. Di seguito è riportato un elenco di fattori che possono influire sul fatto che un individuo sia o meno un buon candidato per questa tipologia di intervento:
- Elasticità della pelle – un buon candidato per il lifting facciale avrà una pelle che mantenga parte della sua naturale elasticità e flessibilità. Questo è importante perché durante la procedura, il chirurgo stringe la pelle del viso per ridurre la comparsa di rughe. La guarigione ottimale dipende dalla presenza di una pelle in grado di conformarsi ai suoi nuovi contorni migliorati
- Struttura ossea forte – idealmente, un candidato di lifting facciale avrà una struttura ossea sottostante ben definita, ed ideale quindi per fornire supporto e contribuire a risultati soddisfacenti.
- Aspettative realistiche: un candidato al lifting facciale dovrebbe capire non solo a quali interventi si può sottoporre, ma anche i limiti delle procedure di chirurgia plastica facciale. Consultare un chirurgo qualificato può aiutare un paziente a ottenere le informazioni necessarie per prendere poi la decisione giusta
- Buona salute generale: un candidato al lifting facciale è preferibile che abbia una buona salute, e informerà in merito il proprio chirurgo di qualsiasi condizione medica preesistente con largo anticipo. Un ringiovanimento del viso è una procedura invasiva che richiede una guarigione e un recupero significativi, quindi è essenziale che il paziente sia preparato fisicamente per un intervento chirurgico
- Pelle flaccida sul viso o sul collo: i candidati al lifting facciale in genere vogliono rimuovere la pelle in eccesso dal viso o dal collo, stringendola e riducendo contemporaneamente le rughe. Il chirurgo taglia la pelle incriminata durante la procedura e poi con estrema precisione la ricompatta
L’intervento di lifting facciale
Affidarsi alle mani di un esperto chirurgo estetico consente di contrastare gli effetti del tempo e ripristinare l’aspetto naturale e vibrante del proprio viso come era negli anni precedenti, o anche affrontare subito i primi segni dell’invecchiamento.
Il lifting facciale solleva e rassoda i tessuti del viso per ripristinarlo e renderlo più naturale e giovanile. Rimuovendo la pelle in eccesso, levigando le pieghe profonde e sollevando e stringendo i tessuti profondi del viso, un intervento di lifting facciale può aiutare un paziente a guardare non solo i più giovani, ma semplicemente sentirsi meglio e guadagnare l’autostima persa.
Perché conviene fare un lifting facciale?
Con l’avanzare dell’età, la pelle inizia a perdere elasticità ed i tessuti di conseguenza si riducono di volume. Alla fine, questa condizione si traduce in mascelle pronunciate sulla parte inferiore del viso, rughe profonde e pelle flaccida sul collo.
La chirurgia intesa come lifting facciale è una procedura complessa che richiede una vasta conoscenza dell’anatomia del viso, una serie di abilità molto specifiche di tecniche chirurgiche e un occhio altamente sviluppato per i dettagli estetici. Non tutti i medici che praticano interventi estetici ricevono una formazione specifica nella branca del lifting facciale, e quindi è importante scegliere un chirurgo che abbia un palmares completo ed in grado di mettere in pratica tutta la sua professionalità.
Quando ci si rivolge a potenziali chirurghi estetici, informarsi sulla loro specifica formazione ed esperienza in chirurgia estetica facciale è dunque molto importante, ed inoltre conviene scoprire quante procedure di lifting ha eseguito visualizzando magari le foto prima e dopo l’intervento. Tutto ciò aiuterà a capire di più come lavora il suddetto chirurgo, che tra l’altro deve garantire anche una struttura chirurgica accreditata in termini di sicurezza.
Come funziona il lifting facciale?
La tecnica esatta utilizzata da un chirurgo estetico durante un lifting facciale dipende da una serie di fattori, tra cui l’anatomia e gli obiettivi personali del paziente, l’estensione del lifting facciale (standard, mini e di profiloscultura) e l’eventuale esecuzione di un’altra procedura allo stesso tempo.
I lifting sono tipicamente eseguiti in anestesia generale, sebbene quella locale possa essere utilizzata in alcune procedure meno estese. Dopo aver effettuato le incisioni iniziali, la pelle viene separata dal tessuto connettivo sottostante e dai muscoli. Ciò consente al chirurgo estetico di riposizionare i tessuti facciali più profondi, liberarsi delle guance e creare una base più solida per la pelle.
Quest’ultima in eccesso viene rimossa e la rimanente va delicatamente riposizionata sui tessuti del viso appena ringiovaniti, conferendo al contesto un contorno più liscio e senza stringere eccessivamente la pelle.
Al giorno d’oggi non è raro sentire la parola lifting usato quando ci si riferisce a qualsiasi tipo di intervento di ringiovanimento del viso. Infatti, se da un lato è comprensibilmente che molta gente pensi che un lifting coinvolga solo viso, fronte, guance e mento, va altresì aggiunto che anche se la maggior parte dei lifting di per sé si rivolge solo ai due terzi inferiori della faccia, anche la pelle ed i muscoli degli altri tessuti presenti lungo la fronte e sulle palpebre circostanti si possono trattare chirurgicamente.
Gli interventi di lifting in questi casi richiedono un insieme di tecniche completamente diverse da quelle utilizzate durante un lifting del viso. Al giorno d’oggi è comune che alcuni pazienti scelgano di sollevare la palpebra, le sopracciglia o il contorno del collo contemporaneamente ad un lifting facciale, ma in questi casi un chirurgo estetico eseguirà due diverse procedure in un’unica operazione.
Allo stesso modo, i pazienti che desiderano solo affrontare il fenomeno dell’invecchiamento della pelle intorno agli occhi o al collo, possono in genere raggiungere i loro obiettivi solo con una blefaroplastica o sollevamento del collo e non con un lifting.
Quali sono i tempi di recupero dopo un lifting facciale?
Un ringiovanimento del viso è dunque una procedura complessa che richiede un’abilità chirurgica eccezionale, ma il processo di recupero è sorprendentemente rapido per la maggior parte dei pazienti.
Questi ultimi, infatti, tornano in genere alle normali attività quotidiane dopo circa 2 settimane (l’esercizio fisico intenso dovrà attendere almeno settimane) dopo un lifting standard, e questi tempi sono normalmente ancora più brevi nel caso di un mini lifting.
Poiché ogni paziente guarisce in modo diverso, il chirurgo estetico fornirà in merito istruzioni dettagliate da seguire per ottimizzare il ritorno all’attività di routine. A questo punto è doveroso sottolineare che dopo un lifting facciale la comparsa di lividi e gonfiori è del tutto normale e raggiungeranno l’apice circa 2 giorni dopo l’intervento chirurgico.
Successivamente andranno via gradualmente, migliorando nettamente l’aspetto estetico del paziente e dopo 10-14 giorni spariranno del tutto consentendogli di poter uscire di casa senza nessuna remora psicologica.
A margine di quanto sin qui descritto in merito agli interventi di lifting facciale, va aggiunto che per mantenere in buone condizioni il viso trattato, un peso sano e stabile è importante in quanto le fluttuazioni significative dell’aumento o ma anche del repentino calo, possono causare la distensione della pelle. È inoltre necessario adottare un regime di cura della stessa che sia coerente e di qualità e quindi mantenerla sana e protetta.
Il minilifting del viso
I pazienti che presentano un lieve grado di pelle magra e cascante sono spesso buoni candidati per un intervento che in gergo viene definito di mini-lifting. Questa è una tecnica meno invasiva che consente a un chirurgo estetico di stringere i tessuti del viso in profondità attraverso incisioni più corte, in genere situate lungo l’attaccatura dei capelli sopra ogni orecchio e / o nelle pieghe naturali che circondano l’orecchio stesso.
Attraverso queste incisioni, i tessuti strutturali attorno alle guance vengono sollevati e serrati per correggere e perfezionare la mascella e ringiovanire un aspetto stanco evidente sul tutto il viso.
A seconda del caso, un mini-lifting può essere eseguito utilizzando l’anestesia locale o generale e sarà il chirurgo estetico a consigliare l’opzione migliore per le proprie esigenze individuali.
Un mini-lifting può tra l’atro aiutare ad affrontare i segni indesiderati dell’invecchiamento prima che diventino troppo pronunciati, rinviando la necessità di un intervento chirurgico più esteso per molti anni.
La profiloscultura
Oggi il settore della chirurgia estetica è davvero vasto, e segue di pari passo il progresso tecnologico che consente a molti già esperti professionisti di adottare con strumenti di nuova generazione delle tecniche che rientrano nella branca della profiloscultura.
Una rinoplastica, ad esempio, da lungo tempo esclusivamente chirurgica, ora è considerata di tipo medicale. Grazie allo sviluppo di prodotti iniettabili, infatti, le due tecniche interagiscono e collaborano.
Se la rinoplastica medica è una procedura straordinaria per correggere e migliorare, nel contempo è molto meno invasiva della chirurgia, richiede tuttavia un grande tecnicismo e soprattutto un approccio artistico all’intero volto. Il ricorso alla tecnica della profiloscultura consente la correzione dei volumi e delle forme del naso mediante i processi di medicina estetica.
La tossina botulinica può in tal caso bloccare la dinamica muscolare a volte importante, soprattutto a livello della punta e delle narici, e i prodotti di riempimento consentiranno una scultura nasale molto simile a quella che in passato si poteva ottenere solo con l’intervento chirurgico.
Questo effetto scultoreo è tanto più impressionante in quanto i forti supporti del naso (cartilagine e osso) permettono con pochi prodotti notevoli modifiche. Per profiloscultura si intende intervenire anche su altre zone del viso; infatti, si possono ridurre e rimodellare gli zigomi e gli angoli di connessione con la fronte e le labbra.
Quando le indicazioni sono ben rispettate, questa procedura dà risultati sorprendenti e duraturi nel tempo. Il concetto di rinoplastica medica rimane soprattutto una procedura altamente chirurgica, ma l’inserimento di filler e tossina botulinica ci costringe a capire in modo diverso le indicazioni di trattamento.
A livello artistico, quando si fa riferimento all’armonia del viso, è necessario considerare il naso e la faccia sotto un aspetto tridimensionale. Il trattamento sul primo sarà in grado di ridurlo di volume di nascondere eventuali gibbosità, riempire una depressione o aumentare la presa, bilanciare la linea del profilo e infine regolare la forma e la proiezione della punta.
Il trattamento degli zigomi e in particolare della loro proiezione, permette anche di giocare sulla volumetria del naso stesso ed in particolare sulla visuale del profilo.






